AM&C – Tachimetri e misurazione della velocità di rotazione

La necessità di misurare e visualizzare la velocità in specifici contesti con un tachimetro può essere particolarmente utile per le attività lavorative.

Non tutti sanno cosa sia un tachimetro, le tipologie oppure i modelli da poter scegliere, diventa opportuno informarsi a riguardo per effettuare l’acquisto più indicato per le proprie esigenze.

Tachimetro: cos’è

Prima di esaminare le tipologie e il funzionamento di un tachimetro è importante evidenziare la differenza che c’è con un contagiri.

Da un punto di vista tecnico un tachimetro ha la capacità di visualizzare la velocità di un qualsiasi oggetto in movimento, mentre il contagiri si caratterizza per la capacità di visualizzare la velocità vera e propria della rotazione di un motore.

Quando si acquista un tachimetro vi è una misurazione della velocità in km/h oppure in miglia/ora per i prodotti d’importazione.

Nella gran parte dei casi sono muniti di schermo analogico o digitale su cui osservare la misurazione del movimento.

A tale specifica si aggiunge la visualizzazione della velocità in giri per minuto (RPM), questa permette di identificare la misura nel momento in cui inizia il movimento.

L’utilità di un tachimetro

Lo scopo di un tachimetro è quello di consentire la visualizzazione, su uno strumento dedicato, della velocità di rotazione di un corpo, usualmente identificato con una vettura, ma che in realtà può essere qualsiasi altro dispositivo.

Un tachimetro, infatti, può essere utile non solo nel contesto automobilistico, per visualizzare a schermo la rotazione del motore, ma anche in contesti differenti, siano questi professionali o privati.

Nello specifico un tachimetro può essere utilizzato per misurare la velocità di rotazione di ruote, rulli, motori, turbine e ventilatori.

A cui si può abbinare la misurazione per la velocità di traslazione come per esempio i nastri trasportatori.

Negli ultimi anni, tantissime aziende utilizzano i tachimetri per la misurazione delle lunghezze, come per esempio quelle dei prodotti in lamiera o semplicemente dei fili per l’installazione di specifiche componenti.

I tachimetri, quindi, non devono essere considerati degli strumenti utili solo alla visualizzazione dei giri del motore sul cruscotto dell’automobile, questi possono estendersi a molteplici funzioni utili per le attività lavorative, industriali oppure private.

Tipologie e funzionamento dei tachimetri

L’interesse crescente nell’utilizzo di tachimetri non manuali ha dato vita a diverse tipologie di prodotti, analizziamo quelle principali e il loro funzionamento.

Tachimetro elettronico

Tra le tipologie più moderne ed acquistate per la lettura della velocità di rotazione figurano i tachimetri elettrici.

Grazie al sistema di accensione, viene avviato un impulso di tensione quando il veicolo o lo strumento meccanico accende la candela.

La componentistica elettronica è volta a inviare una serie di impulsi, questi ultimi indispensabili per comprendere la tensione media e valutare la velocità del motore.

Dopo l’analisi degli impulsi il valore ottenuto viene inviato direttamente allo schermo LCD o LED.

Tachimetro meccanico

Appartengono a questa tipologia di tachimetri, tutti quei dispositivi che permettono la misurazione della rotazione del motore grazie alla forza centrifuga applicata su una massa in movimento.

La molla meccanica viene allungata o compressa a seconda della velocità applicata, permettendo di visualizzare sul manometro i valori della velocità in quel momento.

I contagiri a risonanza sono una variante dei tachimetri meccanici, il cui funzionamento si basa sulle ance sintonizzate in serie.

Tachimetri a contatto

Quando si sceglie un tachimetro a contatto vi è la necessità di porre il dispositivo a contatto diretto con la parte rotante a cui si vuole misurare la velocità di rotazione.

Grazie a un encoder ottico, oppure a un sensore magnetico, è possibile ottenere una misurazione accurata.

Tachimetri non a contatto

Questa tipologia di dispositivo consente la misurazione della velocità di rotazione di un corpo in movimento senza il contatto diretto con lo stesso.

Nella gran parte dei casi dispongono di un laser oppure di una luce a infrarossi capace di rilevare lo spostamento.

Sono tachimetri indicati per la verifica della rotazione di oggetti pericolosi o difficilmente accessibili.

Tachimetri laser

L’impiego di un tachimetro laser è estremamente semplice, questo viene puntato direttamente sulla superficie in movimento e si avrà una misurazione della velocità di rotazione secondo le unità di misura giri/min.

La loro semplicità di utilizzo è indicata soprattutto per chi necessita di uno strumento preciso che consenta la misurazione su superfici difficilmente accessibili, come macchinari industriali.

I modelli commercializzati possono presentare caratteristiche differenti, usualmente la qualità costruttiva e il sensore principale determinano la sua efficacia e precisione nella misurazione.

I modelli migliori permettono una misurazione fino a 2 metri di distanza, mentre le versioni meno performanti raggiungono una distanza massima di 1 metro.

Tachimetri serie AM

Soluzione alternativa, sicuramente di grande livello, è il tachimetro laser a contatto di serie AM.

I professionisti, quando devono scegliere un tachimetro di qualità si affidano alla serie AM per ottenere una misurazione precisa, veloce e soprattutto che permetta una grande versatilità.

Grazie alla modalità a contatto è possibile misurare e visualizzare a schermo quattro unità di misura: m/min, ft/min, RPMI e yd/min.

Con un tempo di campionamento inferiore al secondo e una qualità costruttiva usualmente di altissimo livello, il tachimetro di serie AM risulta essere una soluzione eccellente per professionisti e privati.